2k16

senza-titolo-de-quattro-2016

Avete presente quando uno a inizio anno si fa quella lista di cose che vuole assolutamente fare? Tipo buoni propositi, quelle cose là.

È il due gennaio, tieni ancora gli occhi abbottati ed il cotechino di traverso nello stomaco che ha come unico buon proposito quello di farsi digerire al prossimo capodanno. Sei sul divano con in mano quell’agenda brutta che ogni anno tuo zio ti regala, l’agenda di una banca sconosciuta color anziano e decidi di scriverci sopra.

“BUONI PROPOSITI 2016”

Oh io lo feci, ma la cosa più incredibile è quella di esser riuscito a mettere la spunta su ogni voce della lista. Si, ogni tanto succede, ogni tanto anche una gioia.

È stato un anno importante, quello in cui ho concluso il primo anno di lavoro di Assicuratore ed è andato meglio delle aspettative. Ho fatto progressi incredibili e ci sono ampi margini di miglioramento.

È stato l’anno delle soddisfazioni in ambito fotografico, l’anno in cui sono stato per la prima volta (e non sarà l’unica) in Palestina, esperienza che è rimasta indelebile sulla mia pelle. L’anno in cui ho realizzato un sogno, un libro fotografico del quale vado fiero, grazie alla collaborazione della Graffiti che ormai è la mia seconda casa.

Chiunque sfogli quel libro resta con la bocca spalancata perché si, concedetemi questa sboronata, le foto sono magnifiche.

È stato l’anno in cui ho finalmente preso la patente per la moto, l’anno in cui ho perso 13 chili ed ho iniziato a fare birra fatta in casa e lavorare il cuoio.

L’anno in cui sono cambiato talmente tanto che non mi riconosco, qualche ruga, un pelo bianco.

L’anno di Banksy, del bianco e nero, della Tunisia e dell’analogico.

L’anno dei viaggi in macchina con gli amici, minchia ho fatto almeno 10k chilometri quest’anno.

Che poi proprio a proposito di amici, è stato l’anno in cui ne ho sentito davvero la presenza, l’anno in cui ho consolidato un piccolo ma eccezionale gruppetto di persone con il quale condividere ogni cosa.

L’anno del post-apocalittico e di Mad Max.

Insomma l’anno di grandi soddisfazioni e progetti, tra i quali il più grande, quello di andare a vivere da solo, ma questo finirà su quell’orribile agenda 2017, come buon proposito, perché oh a quanto pare darsi degli obiettivi porta bene.

Sto rileggendo il post e ad un certo punto ho iniziato a leggerlo, anzi cantarlo, con la voce di Max Pezzali.

Vabbè.